Giacomo era fuori con gli scout e cercavamo un posto speciale per coccolare un po’ Alice. Lei aveva voglia di fare qualcosa di bello senza camminare tanto per cui la scelta è caduta su un posto che, come si dice in napoletano, ci trezziavamo da tempo: le Forre di Lavello.
Fra Cerreto Sannita e Cusano Mutri, in provincia di Benevento, il fiume Titerno ha scavato con la sua azione erosiva delle gole, una sorta di canyon, o lavello appunto, creando un panorama spettacolare e unico nel suo genere.
La zona è ricca anche di bellezze storiche e naturati, come ponti e grotte che rendono incredibilmente divertente ed esaltante il percorso per i bambini.
Bastano pochi passi per fermarsi ed esclamare Wow, dietro ogni curva una sorpresa, una cascata, una grotta, un vecchio ponte, che tengono costantemente viva l’attenzione dei bambini. Nonostante il sentiero sia veramente breve, ci si ferma spessissimo trasformando il trekking in una piccola avventura ricca di scoperte per i più piccini.





Informazioni pratiche
Parcheggio – Si parcheggia facilmente sulla strada asfaltata non percorribile che porta al sentiero che conduce alle Forre di Lavello, prima dei blocchi che precludono l’accesso è possibile parcheggiare in prossimità di una casa (QUI).
Imbocco del sentiero – Il sentiero inizia qualche centinaio di metri sulla sinistra della strada asfaltata, si imboccano dei gradini e si arriva al primo ponte di legno, il Ponte di Pesco Appeso, da lì si prosegue sulla sinistra. Il percorso è molto ben segnalato e ci sono indicazioni per le possibili deviazioni. (Qui la traccia WikiLoc del nostro percorso, solo l’andata)
Quando? – Il verde delle foglie appena nate di fine aprile ha reso il panorama ancora più spettacolare, oltre che averci fatto godere di una straordinaria varietà di fiori, consigliato da Aprile a Ottobre, in estate è comunque ombreggiato.
Difficoltà – Il sentiero è vicino a un fiume, quindi il terreno è umido e molto scivoloso, è bene fare attenzione alle balaustre di legno, anche se il sentiero è ben tenuto non sono stabili, mai appoggiarsi. Ci sono alcuni tratti esposti vicino al fiume, occhi aperti. Il Ponte del Mulino può spaventare i bambini, non forzateli se non lo vogliono fare, comunque per i gradini più alti meglio farli “culo a terra“.
Cosa portare – Le scarpe da trekking sono fondamentali, può essere comoda una torcia per la grotta delle fate. Calzini di ricambio e magari anche vestiti, siete vicino a un fiume.
Durata – In totale abbiamo percorso meno di 3 km fra deviazioni e altro, ma ci abbiamo passato mezza giornata, non perché sia particolarmente difficoltoso ma perché a ogni passo c’è qualcosa di meraviglioso da ammirare o da fare, non è un sentiero con una meta da raggiungere, ma un percorso denso di meraviglie da godersi.
Deviazioni – C’è una deviazione verso due grotte, ben segnalate, la Grotta delle Fate e la Grotta dei Briganti, noi abbiamo fatto solo la Grotta delle Fate, la prima che si incontra, di origine artificiale, scavata negli anni ’60 per verificare la possibilità di costruire una diga. Inoltre il sentiero verso il Ponte di Annibale è interrotto, abbiamo dovuto raggiungerlo dopo in auto.





In nostri consigli
Alice: “Il Ponte del Mulino sembra molto spaventoso ma facendo attenzione si attraversa senza problemi“.
Giacomo: Non c’era.
Paolo: “Nella grotta delle Fate potreste trovare rane, grilli e lumaconi, noi abbiamo trovato una piccola ranocchia viola, divertitevi a cercale“.
Loredana: “Il sentiero delle Forre di Lavello è davvero bello, ogni punto è una scoperta, un po’ scivoloso lungo le rocce che costeggiano il fiume, per cui le scarpe è bene che siano impermeabili e con la suola antiscivolo. In mancanza di queste ultime, meglio prevedere calzini e scarpe di ricambio, soprattutto per i bimbi“.




