Per i ragazzi della mia generazione Bologna ha sempre avuto un fascino particolare, sarà per Jack Frusciante è uscito dal gruppo, saranno le storie di Radio Alice e dei movimenti studenteschi, sarà per la storia delle 3T, ma almeno per me (Paolo) da ragazzo ogni scusa era buona per andarci, al punto che per qualche anno ho anche frequentato l’università.
A giudicare dalla quantità di giovani che popola le sue strade, le lauree festeggiate ad ogni angolo, le piazze piene di ragazzi direi che in questi anni la città non ha perso il suo fascino per gli studenti di tutta Italia.
Per i bambini ovviamente è un po’ diverso, di certo non cercano le stesse cose che cercheranno fra una decina di anni, per cui approfittando di un po’ di tempo libero fra due treni abbiamo deciso di farci un giro all’ombra della Torre degli Asinelli e di far scoprire a Giacomo e Alice una città a me molto cara, questa volta eravamo solo noi tre, mamma è rimasta a casa.
Papà perché c’è un orologio fermo?
Quando si arriva a Bologna, appena scesi dal treno si è già all’interno di un monumento, in una parentesi dolorosa della storia italiana contemporanea. Non è facile rispondere alla domanda di Giacomo, personalmente l’ho anticipata parlandone un po’ nel treno, bisogna trovare le parole giuste, ognuno conosce le migliori per i proprio figli.




A Bologna quando piove non ti bagni!
In vita mia avevo sempre considerato i portici come una variante architettonica, per i bambini è stato divertentissimo scoprire una città dove tutti i marciapiedi sono al coperto e, visto che sono protetti, non sono di semplice asfalto grigio.
Ma siamo a Venezia? La Finestrella di via Piella
Mi sono divertito moltissimo a spiazzarli, già qualche giorno prima di partire ho detto ai bambini che li avrei portati a vedere una finestra con un affaccio davvero inaspettato che avrebbero dovuto indovinare. Loro hanno iniziato a tirar fuori teorie assurde, dai dinosauri al mare, la loro fantasia non ha limiti. Arrivati sul luogo, facendo attenzione a non rovinargli la sorpresa, all’improvviso con grande stupore si sono ritrovati a Venezia!
La Statua di Nettuno
Piazza San Petronio invece è un ottimo punto per fermarsi un po’, ci si rifocilla con “L’acqua di Nettuno” (l’hanno battezzata loro così, non ho avuto il coraggio di dire che si trattava di normalissima acqua del rubinetto), e ci si gode la piazza seduti sui gradini.




Pausa gelato
Il Gelato alla crema di Bologna non può mancare in una visita che si rispetti, noi ci siamo fermati a mangiarlo a La Cremeria a piazza Cavour per poi sederci nei giardini, non abbiamo neanche avuto il tempo di fotografarlo perché i bambini lo hanno divorato. Si fa un po’ di fila ma ne vale la pena.
Torre degli Asinelli
Non abbiamo avuto il tempo di salirci, ma è sempre suggestivo vederla anche da fuori, preparatevi però alla delusione dei bambini quando scopriranno che non ci sono asinelli intorno alla torre.
E per finire…
Un breve giro tra i negozi, non siamo shopping addicted ma Bologna è piena di negozi con tante cose carine, quando i bambini vi chiedono di entrarci, perché no? Si può anche incontrare un leone di Lego.
Panino con la mortadella, vai via da Bologna senza portarti i panini per il viaggio? Non puoi andare via da Bologna senza assaggiare la mortadella, è come venire a Napoli e non mangiarsi la pizza!
Due acrobazie al Parco della Montagnola, la nostra giornata si è conclusa con una bella arrampicata sugli alberi del Parcoco della Montagnola, certo non è il più grande e bello della città ma è vicino alla stazione e comodo per aspettare la coincidenza.