Il fiordo di Crapolla è una piccola insenatura di roccia naturale della Penisola Sorrentina, nel comune di Massa Lubrense, parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, che si affaccia su una spiaggetta di ciottoli bianchi, alle cui spalle sono visibili antiche cisterne per la raccolta delle acque piovane risalenti all’epoca romana, oggi utilizzate dai pescatori come ricovero per le barche e le attrezzature. Un luogo che ci ha da sempre incuriosito, ma che ci spaventava per i tanti gradini da percorrere (che nessuno di noi ama particolarmente fare, soprattutto in salita).
Approfittando di una bella giornata primaverile, abbiamo preso coraggio e assieme ai bambini ci siamo lanciati in questa nuova avventura che si è dimostrata ancora più bella e meno proibitiva di quanto avessimo immaginato, soprattutto perché per ritornare al punto di partenza non abbiamo risalito i gradini, con grande gioia delle nostre ginocchia (quelle di mamma e papà ovviamente), ma abbiamo deciso di proseguire il percorso verso la Torre di avvistamento di Crapolla, risalendo per il sentiero che conduce all’Oasi del Monte di Torca.
Il sentiero che porta a Crapolla non è stato particolarmente impegnativo e i bambini si sono divertiti molto a cercare le indicazioni, in particolare quelle che indicano quanti gradini mancano alla fine. Lungo la discesa ci siamo anche fermati alla piccola Cappella di San Pietro, quel che resta dell’antica Abbazia dei frati Benedettini costruita nell’anno Mille, dal cui belvedere si intravede l’insenatura con la spiaggetta sulla sinistra (la nostra meta) e a destra offre un’ottima visuale sull’isolotto d’Isca che fu abitato da Eduardo De Filippo e che in tempi recenti è stato scelto da Paolo Sorrentino come location per il suo film È stata la mano di Dio.




Informazioni pratiche
Parcheggio – Noi abbiamo parcheggiato a Sant’Agata sui due golfi, sulla strada verso Torca, un po’ più avanti dell’Hotel Montana (QUI). Ci sono posti anche a Torca nei pressi della Chiesa di San Tommaso Apostolo, vicino l’imbocco del sentiero. I posti sono a pagamento, molto economici, ma non è facile trovare i grattini, soprattutto di domenica.
Imbocco del sentiero – Ci sono diversi modi per imboccare i famosi 700 gradini, noi siamo partiti dalla piazza di Torca (QUI) e abbiamo semplicemente seguito i cartelli, dopo una discesa su strada asfaltata molto ripida si arriva su un piacevole sentiero che porta ai gradini.
Quando? – I 700 gradini non sono mai all’ombra, regolatevi bene evitando il troppo caldo, se proprio volete farlo d’estate fatelo di mattina molto presto o di sera.
Difficoltà – Se scendete e risalite dai gradini non ci sono grandi difficoltà se non la ripidità, se invece come noi decidete di risalire dal sentiero della torre Normanna ci sono un po’ di punti esposti e lo sconsigliamo agli esordienti, non è pericoloso ma magari per qualche genitore più apprensivo può non essere tanto rilassante. Inoltre dalla torre Normanna all’Oasi di Torca il sentiero è poco segnato, si procede un po’ a vista, non è difficile ma neanche particolarmente agevole.
Cosa Portare – Per il sentiero della torre Normanna è importante avere scarpe con una buona suola. Noi vi consigliamo di portare costume da bagno e asciugamano sempre, anche di inverno, non si sa mai. L’acqua non sarà mai abbastanza e anche qui frutta e cibi poco salati.
Durata – Da Torca alla spiaggia, attraverso i 700 gradini ci si impiega circa un’ora, molto semplice e piacevole. La risalita attraverso il sentiero dura di più, circa un’ora e mezza fino all’Oasi di Torca passando dalla Torre più le strade in paese fino alla macchina.
Deviazioni – Come abbiamo detto al momento della risalita è possibile scegliere se tornare attraverso i gradini o seguire il sentiero verso la Torre, si imbocca nel primo tornante di scale, sulla destra e almeno nel primo tratto il sentiero è ben visibile.




I nostri consigli
Alice: “Il sentiero è pieno di succhialimoni, succhiarli aiuta a far passare la sete! Mi raccomando, succhiate solo lo stelo, non mangiate il fiore!“.
Giacomo: “Nella torre di avvistamento di Torca evitate la scala per salire al secondo piano perché è tutta rotta. Dalla finestra di sinistra si vede il piccolissimo arcipelago de Li Galli ma state attenti che affianco c’è un buco“.
Paolo: “Quando c’è risacca l’acqua diventa subito profonda, se decidete di fare il bagno tuffatevi senza esitazioni. Non fate giocare i bambini troppo vicino alla riva se c’è mare grosso“.
Loredana: “Se al ritorno non vi fermate dalla pasticceria Fiorentino a Sant’Agata a mangiare la Santarosa potete smettere di leggere questo blog!“.



