Fiordo di Furore, monazeni
mare, Trekking

Trekking tra Furore e Praiano, fra amore, agavi in fiore e volpi pescatrici

Tra i fiordi della Costiera Amalfitana non avevamo mai visitato proprio il più celebre, il Fiordo di Furore. Se da una parte è tra i più facili da raggiungere – grazie a una piccola scalinata che parte direttamente dalla Statale Amalfitana, in prossimità del ponte sul fiordo – dall’altro è probabilmente uno dei più scomodi e problematici dal punto di vista del parcheggio, soprattutto in estate.

Non ci siamo fatti scoraggiare e, approfittando di una bella giornata marzolina e della stagione balneare non ancora iniziata, abbiamo pensato di cercare un sentiero che ci portasse fin lì, per godere del panorama e del sole non ancora bollente.

Studiando un po’ la zona abbiamo deciso di fare due passi lungo i terrazzamenti che collegano Praiano a Furore, percorrendo il Sentiero dell’Amore per poi imboccare quello dell’Agave in Fiore e fare ritorno al punto di partenza risalendo gli scalini del Sentiero della Volpe Pescatrice. Abbiamo così capito una cosa importate: dalle parti di Furore hanno grande fantasia con i nomi, considerando che in zona c’è anche il Sentiero dei Pipistrelli Impazziti, al momento ancora chiuso, ma in via di ripristino.

I tre sentieri, come tutti quelli in zona, offrono panorami mozzafiato, grande varietà di piante e profumi della macchia mediterranea. Ci siamo divertiti a odorare piante aromatiche come finocchio selvatico e rosmarino, abbiamo saggiato la pala di un fico d’india, trovandola molto rinfrescante. Lungo il cammino abbiamo avuto il piacere di incontrare anche un falco e un asinello che ci ha allegramente salutato con il suo ragliare.

La nostra passeggiata al Fiordo di Furore

Siamo partiti dalla chiesa di Sant’Elia, nella frazione di Cicala nella parte alta del Comune di Furore, dove abbiamo addirittura comodamente parcheggiato l’auto in prossimità della chiesetta. Da lì abbiamo seguito le indicazioni per la Passeggiata dell’Amore, un sentiero breve e semplice che porta a un belvedere su Praiano, chiamato così per le poesie scritte su maioliche posizionate lungo il cammino.

Abbiamo poi imboccato il Sentiero dell’Agave in Fiore, una passeggiata panoramica che deve il suo nome alla presenza di queste piante succulente e che si dipana tra fichi d’india, carrubi, lentischi e profumatissimi cespugli di rosmarino. Siamo così sbucati sulla Statale Amalfitana, in prossimità del ponte che dà sulla spiaggetta di Praiano. Da lì abbiamo proseguito lungo la strada asfaltata per circa due chilometri in direzione del ponte di Furore.

La vista del fiordo dall’alto del ponte è senza dubbio suggestiva, per il colore azzurrissimo del mare e la presenza dei monazeni, le casette abbandonate del piccolo borgo marinaro arroccato tra le pareti del fiordo, dove per un periodo Roberto Rossellini e Anna Magnani vissero la loro storia d’amore.

Dopo una lunga sosta picnic sulla spiaggia, con bagno di mare di un coraggiosissimo papà nell’acqua ancora gelata, abbiamo fatto una piccola esplorazione del luogo, inoltrandoci verso l’interno del fiordo, dove si trova, incastonata nella roccia, la cappella rupestre di Santa Caterina d’Alessandria e in fondo la cascata del torrente Schiato, per tutti una sorpresa bellissima.

Siamo infine ritornati all’auto, attraversando le stradine del borgo dei pescatori, tra i monazeni un tempo abitati, adesso per lo più abbandonati o adibiti a deposito, e abbiamo raggiunto la parte alta di Furore percorrendo i 900 e più gradini del Sentiero della Volpe Pescatrice. La risalita non è particolarmente impegnativa, ma si tratta pur sempre di scale.

Informazioni pratiche

Parcheggio – In bassa stagione, approfittando della scarsa affluenza abbiamo parcheggiato proprio affianco alla Chiesa di Sant’Elia, in Piazzale Carmine (QUI), per sicurezza abbiamo chiesto a persone del posto che ci hanno confermato che lì si può parcheggiare. Le strisce blu sono praticamente tutte dedicate ai residenti ma lungo la strada si trova qualche posto, altrimenti bisogna parcheggiare più in alto.

Imbocco del sentiero – Dalla Chiesa di Sant’Elia è possibile imboccare sia la Passeggiata dell’Amore che la scalinata del Sentiero della Volpe Pescatrice. Entrambi gli imbocchi sono ben segnalati. Qui trovate la nostra traccia su Wikiloc, è utile in entrambe le direzioni, a seconda del sentiero che volete percorrere.

Quando? – Probabilmente con il troppo caldo il sentiero diventa impercorribile, per il resto con un po’ di sole va bene in qualsiasi periodo dell’anno. Il fiordo di Furore è in ombra fino a mezzogiorno, per cui in estate se andate prima potete risparmiare di portarvi l’ombrellone mentre negli altri mesi dell’anno meglio arrivare più tardi.

Difficoltà – I 900 e passa gradini a salire non sono particolarmente massacranti, il sentiero di per sé è semplice e anche abbastanza manutenuto, forse la parte più pericolosa è proprio la Statale Amalfinata che abbiamo percorso per due chilometri, da Praiano a Furore, non c’è marciapiede e bisogna camminare in fila indiana, facendo grandissima attenzione alle auto che passano.

Cosa portare – Se decidete di fare solo il Sentiero della volpe pescatrice le scarpe da trekking non sono fondamentali. Come sempre acqua, perché non ci sono fonti lungo la strada, e a seconda della stagione protezione solare e cappellino. Per gli appassionati un coltellino per raccogliere le erbe aromatiche può fare comodo. E non dimenticate il costume e un telo da mare!

Deviazioni – Si può percorrere in tanti modi e comporre l’anello come meglio si crede. Noi a un certo punto del Sentiero dell’Agave in Fiore abbiamo deciso di tagliare, per arrivare prima al Fiordo di Furore e non attraversare il centro di Praiano. Si hanno tanti riferimenti molto ben visibili e ci si orienta facilmente per cui è possibile anche modificare l’itinerario in corso d’opera, per esempio ci si può fare anche un bagno alla marina di Praia.

I nostri consigli

Alice: “Al Fiordo di Furore ci sono tantissime pietre molto belle e colorate, se mamma e papà vi danno il permesso potete raccoglierne qualcuna“.
Giacomo: “Al fiordo c’è una bellissima cascata, ma si vede solo se vi avventurate verso ‘la parte più interna“.
Paolo: “Arrivare al Fiordo e non farsi il bagno è uno spreco, qualunque sia il clima provate a tuffarvi”.
Loredana“La passeggiata a Furore è anche interessante per chi ama fare urbex, tra i monazeni del borgo marinaro e il Palazzo dei Maccaronari che abbiamo incontrato verso la fine del Sentiero della Volpe pescatrice c’è da divertirsi“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *