Per noi napoletani, spesso, un grande ostacolo per la scelta dei percorsi da fare è la distanza: un’ora e mezza di macchina possono essere un deterrente abbastanza forte per chi ha voglia di indossare gli scarponcini e fare due passi nella natura.
Questa volta, la nostra esigenza era quella di non allontanarci troppo da casa e magari avere la possibilità di trovare castagne lungo il sentiero. La scelta è andata verso il Parco Nazionale del Vesuvio e, senza particolari aspettative, siamo andati a Ottaviano per salire il Monte Somma in direzione dei Cognoli e Punta Nasone. Chissà perché, immaginavamo un sentiero brullo e al sole come l’ultimo tratto del sentiero che porta al Gran Cono del Vesuvio e speravamo di imbatterci in qualche castagna all’inizio della passeggiata, per raccoglierne qualcuna con i bambini.
Non ci eravamo mai sbagliati tanto!
Il sentiero lungo i Cognoli di Ottaviano è semplicemente meraviglioso, una varietà di vegetazione e un paesaggio mai visto: funghi, insetti, piante e alberi sembravano cambiare a ogni passo, unica costante il terreno lavico, tra rosso e nero, e poi tantissime castagne con cui abbiamo fatto delle ottime composte e marmellate.





La giornata è stata inoltre impreziosita da un clima perfetto, verso gli 850 metri siamo entrati nelle nuvole che creavano un suggestivo paesaggio spettrale, evidenziato ancor di più dalla presenza di quel che resta degli alberi bruciati nel terribile incendio che nel 2017 ha devastato il Vesuvio.
Superate le nuvole, poco prima dei mille metri, ci ha poi accolto il sole e un panorama mozzafiato a 360 gradi. Arrivati a Quota Mille la vista sul Vesuvio, Punta Nasone e Valle dell’Inferno, i Monti Lattari in lontananza e i paesi vesuviani a valle è stata davvero appagante e lì ci siamo fermati per il nostro pranzo per poi proseguire la camminata.
Nella parte più alta del sentiero, superata Punta Nasone che si trova sulla destra, si procede verso sinistra lungo i Cognoli di Ottaviano. Lì inizia una parte un po’ più difficile, un saliscendi sul crinale del Monte Somma da percorrere con molta attenzione. Viste le pendenze e la sabbia vulcanica del sentiero che lo rende sdrucciolevole e scivoloso, sconsigliamo quel tratto agli inesperti e ai principianti.
Insomma, un sentiero consigliatissimo, adatto a diverse esigenze e variabile a seconda della propria esperienza.






Informazioni pratiche
Parcheggio – Si parcheggia molto facilmente presso l’imbocco del sentiero, nei pressi di Villa Giovanna (QUI) fate attenzione con il navigatore, a noi ha indicato la strada che sale da Via Recupe e praticamente ci siamo ritrovati su una mulattiera, conviene salire dal Palazzo Mediceo di Ottaviano, verso il ristorante “Vulcania” un po’ più su si trova il parcheggio.
Imbocco del sentiero – Si inizia da strada asfalta con dei tornanti, praticamente è un sentiero obbligato ed è molto frequentato, impossibile perdersi o sbagliare. La nostra traccia su Wikiloc QUI. La nostra traccia finisce a Piazzale a Quota1000 perché si è spento il cellulare, qui una traccia con il sentiero completo.
Quando? – Noi abbiamo trovato la giornata perfetta, in autunno, nel periodo delle castagne e con una vegetazione rigogliosa. C’erano anche molti funghi di cui abbiamo solo ammirato la bellezza perché non li sappiamo riconoscere. Conviene andare in giornata non troppo calde visto che la parta alta è tutta esposta al sole e magari scegliere giorni con una buona visibilità. Da evitare assolutamente se ha piovuto nei giorni precedenti.
Difficoltà – Fino a quota mille, al punto in cui si può ammirare il Vesuvio in tutta la sua bellezza, il sentiero si dipana semplice senza difficoltà, è ripido e scivoloso in alcuni punti ma nulla di proibitivo o pericoloso. Da lì in poi è scivoloso, molto ripido e con tratti esposti, se non siete confidenti e se siete alle prime armi con i bambini evitatelo.
Cosa portare – Acqua come sempre, scarponcini sono fondamentali, meglio alti alla caviglia e allacciati stretti perché si riempiranno di pietrine. Bastoni da cammina sono consigliati, per chi è abituato ad usarli.
Durata – Considerando che ci siamo fermati ogni tre minuti a raccogliere castagne, in due ore e mezza eravamo in vetta e poi abbiamo impiegato un altro paio d’ore per scendere, considerate una bella scampagnata c’è tanto da vedere e da fare.
Deviazioni – Dopo la prima rampa di tornanti si arriva allo slargo dedicato ad Angelo Prisco, un giovane finanziere assassinato dai bracconieri nel 1995, da cui partono tre sentieri. Noi abbiamo seguito quello a destra, verso i Cognoli di Ottaviano, e siamo poi sbucati in quello di centro seguendo l’anello. In generale i sentieri sono molto tracciati e chiari, non è possibile perdersi, in vetta c’è qualche difficoltà per qualche albero caduto, ma comunque si segue facilmente.






I nostri consigli
Alice: Non c’era, ma sicuramente vi consiglierebbe di raccogliere tante castagne.
Giacomo: “L’acqua della fonte è freschissima, una delle più buone che abbia mai bevuto!“.
Paolo: “Se decidete di fare le parti più scivolose procedete un adulto avanti per aprire la strada e uno dietro vicino ai bambini”.
Loredana: “Il sentiero è molto vario, ci sono tantissime piante e alberi da riconoscere, noi a volte usiamo App come PlatNet per aiutarci quando siamo in dubbio“.
Super blog, mi piace un sacco. Prossima tappa a casa vostra a mangiare le castagne?? ghgh a parte gli scherzi, ci vuole una guida per salire lassù?
Ciao Daniela, non serve il sentiero è molto evidente e ben tracciato 🙂
Le castagne sono finite ma abbiamo ancora la marmellata