Per quanto amiamo camminare in montagna restiamo sempre una famiglia di mare e, al netto di piccole esperienze, non avevamo mai visto la neve in vita nostra, per cui questo inverno abbiamo deciso di partecipare a una ciaspolata e, vista la nostra totale inesperienza, ci siamo rivolti a un gruppo di esperti: 5W Experience, dei ragazzi in gamba, preparati e attenti che hanno saputo coinvolgere i bambini portandoli con entusiasmo fino alla vetta in un gruppo di soli adulti.
La vetta in questione è il Monte Raiamagra, nei pressi del Lago Laceno nel Parco Regionale dei Monti Piacentini in provincia di Avellino. Un tempo la più grande stazione sciistica dell’Italia meridionale, i cui impianti sono ormai chiusi dal 2017 e da cui si gode di un panorama straordinario: nelle giornate limpide è infatti possibile godere dello spettacolo del golfo di Salerno, oltre che delle estreme coste di Capo Palinuro. Il Monte Raiamagra ospita inoltre il, purtroppo ormai inagibile, rifugio canadese che speriamo possa essere presto ripristinato.
Il posto ci era talmente piaciuto che abbiamo deciso di tornarci per un bivacco. Il fascino del luogo è innegabile, seggiovie e rifugi abbandonati in una natura rigogliosa, dalla fitta vegetazione. Nonostante il caldo estivo, camminare all’ombra degli alti faggi è stato piacevole, e con i bimbi è stata una grande avventura esplorare le strutture fantasma, immaginando come potessero essere un tempo.
Purtroppo per un piccolo incidente di papà, nulla di grave per fortuna, siamo dovuti tornare al tramonto rinunciando alla notte in tenda sul Raiamagra, ma comunque ci siamo goduti un percorso ad anello dal fascino insolito, fra stazioni della seggiovia abbandonate, rane che oramai ci accompagnano in ogni sentiero, squisite fragoline di bosco, greggi di pecore e panorami degni del desktop di Windows 98.





Informazioni pratiche
Parcheggio – Nella zona del Villaggio Alpino di Laceno si parcheggia facilmente. In estate il luogo è poco frequentato (un posto simile andrebbe valorizzato sicuramente meglio), la maggior parte delle persone si trovano nelle aree attrezzate nei pressi del lago.
Imbocco del sentiero – Il sentiero si imbocca all’ingresso dell’ex stazione sciistica Raiamagra, è facile da seguire perché è una lunga mulattiera (un tempo pista da sci), i pastori la percorrono con le jeep, è praticamente impossibile sbagliare strada. La nostra traccia su Wikiloc QUI
Quando? – In inverno con le ciaspole è molto bello, un paesaggio da fiaba, ma ovviamente rivolgetevi agli esperti. In estate è molto ombreggiato e ci sono pochi punti esposti ma non c’è acqua lungo tutto il percorso, neanche alla partenza. Le fontane all’imbocco non sono attive.
Difficoltà – Di per sé il sentiero è semplice, ma ci sono punti con pendenze notevoli, gli strappi si fanno sentire, quindi è bene non sottovalutarlo, il tratto di discesa è ripidissimo e nei punti di brecciolino si fatica molto e non è facile restare in piedi.
Cosa portare – Acqua, molta! La pendenza e i tratti esposti sono micidiali con il caldo, noi in queste situazioni ci portiamo moltissima frutta, nei momenti “snack” si evita di aumentare la sete. Anche se è una mulattiera le scarpe da trekking sono fondamentali, altrimenti non chiudete l’anello e tornate indietro dal sentiero da cui siete saliti, avete bisogno di molto grip e saper camminare in discesa, noi abbiamo giocato a fare i granchietti (camminare lateralmente con le braccia larghe) per lunghi tratti.
Durata – Con l’attrezzatura e il cibo per una notte in tenda abbiamo camminato a circa 4,5 Km/h in totale un paio di ore di cammino, il sentiero è veloce, contate una pausa alla prima stazione della seggiovia e poi quella in vetta, non fate piccole pause intermedie per non perdere il ritmo.
Deviazioni – Il sentiero è semplice e lineare, nessuna deviazione degna di nota.





I nostri consigli
Alice: “Cercate bene, che lungo ci sono delle squisite fragoline di bosco“.
Giacomo: “Nella prima stazione della seggiovia potreste trovare una rana molto ben mimetizzata, vediamo se riuscite a trovarla!“.
Paolo: “Godetevi la cima, merita!”.
Loredana: “Esplorare i rifugi abbandonati con i bimbi ha un fascino da non sottovalutare, attenzione ai fantasmi però!“.



