Dopo un po’ di tempo fermi avevamo voglia di fare due passi senza per forza dover affrontare una grande pendenza, cercavamo quindi un percorso non troppo breve, perché avevamo voglia di camminare, ma con una salita dolce. Spulciando fra social e Wikiloc ci è capitato sott’occhio il percorso che attraversa Pietravairano, in provincia di Caserta, e arriva fino alla vetta della Caievola, una collina (“monte” sembra eccessivo per i suoi 588 metri) parte del Preappennino campano.
Le foto parlavano chiaro, un paesino diroccato, con un teatro romano, un piccolo tempio, i resti di un castello medioevale e un passaggio segreto che porta al sentiero verso una vetta con un bel panorama. Tutti elementi che ci hanno convinto subito a sceglierlo, senza contare che è solo a un’ora di auto da Napoli.
L’arrivo a Pietravairano
Pietravairano è un piccolo borgo medievale del casertano, arroccato sulle pendici della Caveiola e che si sviluppa attorno alle rovine dell’antico castello feudale, assumendo così l’aspetto di un tipico presepe napoletano. Il paesino ha subito catturato la nostra attenzione per la sua forma originale e per il dedalo di viuzze che invitavano a raggiungere l’antica torre del castello di origine angioina.
Dopo aver parcheggiato l’auto, prima di avventurarci verso il borgo antico, abbiamo iniziato a esplorare la parte bassa del paese, dove si trova il Santuario di Santa Maria della Vigna con la sua imponente facciata, per poi dirigerci verso le rovine del Teatro-Tempio romano che sorgono sul vicino Monte San Nicola, attraverso un breve sentiero il cui imbocco è alle spalle del Santuario.




Al Teatro-Tempio romano
La salita al teatro è abbastanza ripida ma attrezzata e facilmente percorribile. Lungo la strada abbiamo anche incontrato la stazione e il binario della monorotaia che dovrebbe permettere di raggiungere il sito archeologico anche a chi non ha voglia di inerpicarsi o a persone con mobilità ridotta… peccato però che non sia in funzione.
La visita al Teatro-Tempio, scoperto casualmente nel 2001 da Nicolino Lombardi che sorvolava la zona sul suo deltaplano, è stata molto interessante, soprattutto per i bambini che sono sempre affascinati dalla storia antica. Del tempio, posto sulla cima del monte, resta visibile solo il perimetro delle mura, mentre il teatro ai piedi del tempio conserva ancora la sua forma originaria ed è stato di recente ristrutturato. Molto bello è stato passeggiare tra i gradoni della cavea dove sedevano gli spettatori e immaginare gli spettacoli del passato. Il luogo, in generale, gode di una vista che spazia su tutto il territorio circostante. Non sappiamo se vengano organizzati spettacoli o eventi di tanto in tanto, ma sicuramente sarebbe una location molto suggestiva.




In cammino verso il castello e oltre
Dopo la visita al sito archeologico siamo ridiscesi e, seguendo la strada asfaltata, siamo risaliti verso il castello di Pietravairano e le casine che lo circondano. Percorrendo le stradine del borgo antico ci siamo fermati letteralmente ogni tre passi per ammirarne le meraviglie che incontravamo, antichi portoni di palazzi nobiliari abbandonati, torri, finestre dalle forme varie e infine il castello incredibile. Per quanto sia un rudere il sito è molto suggestivo e ben tenuto e restituisce pienamente l’idea di quello che un tempo era stato un castello sontuoso e popolato. Abbiamo poi scovato il passaggio segreto e via verso la vetta, camminata poco impegnativa, ma lunga.
Il sentiero è purtroppo segnato poco e male, la traccia spesso è nascosta dalla vegetazione, segno che la zona non è molto battuta. Arrivati in vetta ci sono diversi di punti all’ombra dove riposarsi, noi abbiamo pranzato e preparato un buon tè con la nostra bellissima teiera Peppina. Il ritorno forse è un po’ ripetitivo ma nel complesso è stata un’escursione bellissima.






Informazioni pratiche
Parcheggio – A Pietravairano si parcheggia molto facilmente, noi abbiamo lasciato la macchina davanti a un bel panorama nei pressi della Chiesa di Sant’Eraclito (QUI il link a Maps).
Imbocco del sentiero – Non c’è un vero e proprio imbocco del sentiero, si gira per il paese dove è tutto molto ben indicato, almeno per il Teatro-Tempio e per il castello. Poi dal castello c’è un vero e proprio passaggio segreto nel quale papà ci passava a stento, e da lì si prosegue fino alla vetta (Qui la nostra traccia su Wikilock).
Quando? – Tutto l’anno, forse in estate c’è poca ombra e si potrebbe soffrire il caldo, l’inizio autunno per noi è stato perfetto.
Difficoltà – E escursionisti. La parte cittadina si può classificare tranquillamente come passeggiata (T), il sentiero presenta qualche difficoltà in più, a partire dalla piccola roccia su cui salire dopo aver varcato il passaggio segreto e dal fatto che, essendo poco battuto e poco segnalato, in alcuni tratti la traccia si perde o è ostruita dalla vegetazione.
Cosa portare oltre alle scarpe da trekking – Borraccia con acqua da portare in vetta perché lungo il percorso non se ne incontra, i pantaloni lunghi sono importanti e consigliati vista la quantità di vegetazione che ricopre il sentiero. Per il resto le solite accortenze.
Deviazioni – Si può proseguire come si vuole, in entrambe le direzioni, sostanzialmente è un 8 o doppio anello, o un infinito se volete essere più poetici, è molto facile orientarsi e scegliere se procedere solo parzialmente, a seconda di quanta voglia avete di camminare.







I nostri consigli
Alice: “Il castello è stata la mia parte preferita, ci sono molti posti da esplorare e passaggi segreti da scovare“.
Giacomo: “Mettete i pantaloni modulari se li avete, perché se ci sono troppi rovi o erba alta meglio avere i pantaloni lunghi e se fa caldo possiamo accorciarli facilmente“.
Paolo: “Fate attenzione a non perdere la traccia perché il sentiero è coperto dalla vegetazione”.
Loredana: “Lungo la strada abbiamo incontrato moltissimi alberi di corbezzolo con frutti maturi, non abusatene!“.