Tenda al tramonto sul Monte Panormo
montagna, Trekking

Una notte in tenda sulla cima del Monte Panormo

Passata la sbornia estiva di vette alpine, e salutate le loro quote che noi campani non possiamo neanche immaginare durante l’anno, abbiamo ripreso a camminare per le nostre amate montagne e, approfittando di un weekend libero di fine estate, ci siamo spinti in Cilento, per una intensa due giorni in compagnia di amici che ha avuto il suo culmine in una bellissima (e scomodissima) notte sotto le stelle sulla vetta del Monte Panormo, nell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, quota 1742, noto anche come Monte Alburno e da cui si gode un magnifico panorama, forse da questo il nome, chissà.

Ma prima una visita alle Grotte di Castelcivita

Tappa obbligata, prima di metterci in cammino, le Grotte di Castelcivita, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale, un’esperienza fantastica per i bambini ma anche per noi adulti. Questa volta ci siamo limitati al percorso turistico per il poco tempo a disposizione, ma ci è talmente piaciuto che ci torneremo, per vedere anche le parti più interne.

In un percorso che si dipana tra ampi spazi e strettoie, siamo rimasti tutti molto colpiti dai colori delle rocce e dalle stalattiti e stalagmiti che creano le forme più varie: con un po’ di fantasia si svelano davanti agli occhi dei visitatori creature fantastiche, oggetti mitici e paesaggi incantati ricreati dalla forza della natura grazie all’azione millenaria dell’erosione carsica. Per chi, come noi, è amante del grandissimo Miyazaki potrà ritrovare in uno degli ambienti delle grotte i piccoli spiriti della foresta che popolano i boschi incantati di molti dei suoi film di animazione.

La grande panchina rossa, una piacevole sorpresa

Prima di arrivare al punto di partenza del nostro percorso (il Rifugio Panormo), Google ci ha fatto sbagliare strada e ci ha condotto fino a uno sterrato impossibile da percorrere senza fuoristrada, ma ci ha permesso di scoprire una panchina rossa gigante da cui godere di un magnifico panorama su tutta la valle. Purtroppo non riusciamo a indicare bene il punto in cui si trova questa panchina perché non è segnalata sul sito del Big Bench Community Project, per chi non lo sapesse un progetto di valorizzazione di territori minori attraverso la costruzione di grandi panchine, di solito in luoghi panoramici o iconici. Inutile dire che i bambini hanno trovato la panchina bellissima, si sono divertiti a scalarla, a nascondersi sotto, e infine ne abbiamo approfittato per fare la pausa pranzo prima di metterci in cammino.

Verso la vetta del Monte Panormo

Dopo la deviazione di Google, abbiamo imboccato la strada giusta per arrivare al Rifugio Panormo da cui parte il sentiero per la vetta, questa strada, ben percorribile in auto, è quella che passa per Ottati, deviando poi per la strada del cimitero, se fate attenzione ai cartelli stradali è anche segnalato il rifugio. Vi consigliamo però di fare una piccola sosta a Ottati, un paesino molto carino con murales e una gigante scacchiera nella piazza principale, con cui i bambini si sono divertiti a giocare una partita al sole.

Il sentiero per il Monte Panormo è ben segnalato e piuttosto rapido, fatto con gli zaini per un bivacco abbiamo impiegato un paio di ore per la salita, incluse le pause panoramiche e le merende e circa un’oretta di discesa prendendo una deviazione ben segnalata. Il paesaggio è quello tipico della nostra regione, si passa fra faggi, divertenti pietre dalle forme strane e doline, lungo il sentiero le mucche sono una compagnia costante anche nei punti che sembrano impossibili da percorrere. Per raggiungere la vetta si esce dal bosco e ci si inerpica verso la cima che affaccia da un lato sulla Valle del Sele e dall’altro sul Vallo di Diano e da cui si gode di un incredibile panorama sugli Alburni. Anche lì abbiamo trovato un bel libro di vetta cui affidare i nostri pensieri e leggere quelli di chi ci ha preceduto.

La nostra notte in tenda

Ci siamo poi preparati per la notte montando le tende al calar del sole. Per meglio goderci il tramonto e l’alba, ma soprattutto lo spettacolo del cielo stellato, abbiamo ben pensato di sistemarci nei pressi della vetta del Monte Panormo e non nel bosco, scelta che si è rivelata non molto saggia perché non ci siamo accorti dell’eccessiva pendenza del terreno e abbiamo passato la notte tutti rannicchiati in uno stesso angolino della tenda. Al risveglio eravamo tutti un po’ intontiti, ma dopo una ricca colazione, abbiamo smontato il campo e ci siamo rimessi in marcia per tornare alle auto, contenti per aver raggiunto la meta e per aver visto le stelle e la via lattea come non facevamo da tempo.

Informazioni pratiche

Parcheggio – Il parcheggio è l’ultimo dei problemi si parcheggia facilmente vicino al rifugio o lungo la strada all’ombra degli alberi, noi abbiamo parcheggio in uno spiazzo allungando un po’ il tratto a piedi ma volevamo essere sicuri di non trovare l’auto a 2000 gradi per il sole.

Imbocco del sentiero –Il sentiero per il Monte Panormo parte dall’omonimo rifugio, è molto ben segnalato e si riconosce subito, la parte iniziale è una mulattiera che si restringe via via che si sale, (Qui la nostra traccia su Wikilock). Una volta imboccato il sentiero è difficile perdersi.

Quando? – Il percorso è molto ombreggiato ma non c’è acqua potabile, noi lo abbiamo fatto ijn agosto e nonostante ci fossimo mossi di pomeriggio abbiamo comunque sofferto il caldo. In generale se il clima lo permette si può fare tutto l’anno.

Difficoltà – Il primo tratto è abbastanza semplice, segnalato dal CAI come E (escursionistico), il tratto finale per la vetta è sicuramente più impegnativo da essere classificato come EE (escursionistico esperti). Segnaliamo che la pendenza non è proibitiva e il sentiero è breve, potrebbe essere una prima “vetta” per chi ha già esperienze di trekking.

Cosa portare – Indovinate un po’? Le scarpe da trekking! E abbigliamento adeguato al clima, magari una penna per firmare il libro di vetta e sicuramente un po’ di ottimo cibo preso in paese, perché in vetta è più buono. Le borracce sono fondamentali, potete riempierle a Ottati perché lungo il sentiero non c’è acqua potabile e al rifugio Panormo non ci sono fonti, è però possibile acquistare acqua in bottiglia.

Deviazioni – Poco prima della fine del bosco c’è una deviazione per un punto panoramico ma ben segnalata, al ritorno è possibile deviare per arrivare al rifugio attraverso un sentiero diverso, non sarà proprio un anello ma almeno si supera la monotonia della faggeta.

I nostri consigli

Alice: “Non dimenticate la penna per firmare il libro di vetta, è bello scrivere i propri pensieri“.
Giacomo: “Per arrivare in vetta si incontrano molte rocce grandi, divertenti da scalare“.
Paolo: “Pianificate bene l’escursione, la zona merita moltissimo e la vetta del Panormo è solo una delle tante cose da fare in zona”.
Loredana“Il Cilento è ricco di cose da vedere, noi dopo la notte in tenda e la discesa, essendo agosto ci siamo fermati alle Cascate dell’Auso a Sant’Angelo a Fasanella, i più temerari possono anche fare il bagno nelle conche d’acqua, ma la temperatura è davvero proibitiva“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *