Che marzo sia pazzo è un dato di fatto, che il clima in generale stia impazzendo è un’altra amara verità. Tutto ciò comporta per gli appassionati di escursionismo e trekking il controllo quasi maniacale del meteo, fino al giorno prima, per decidere se dirigersi verso le ultime nevi o verso il mare a godersi il sole.
Ecco che allora, alle porte della primavera, una giornata di nuvole senza pioggia ci ha spinto nel beneventano, verso il Monte Taburno, nella speranza di non trovare fango ma magari ancora un po’ di neve, per la gioia dei bambini, e di avere una visibilità adatta per godersi il panorama dalla cima.
Tra i vari percorsi del Parco Regionale Taburno Camposauro, abbiamo scelto quello che da Fontana Trinità, nel Comune di Vitulano, conduce all’Eremo di San Michele in Camposcuro, avevamo tutti voglia di camminare ma non di fare troppa salita, e quando abbiamo mostrato ai bambini i possibili sentieri la risposta ha bypassato tutte le nostre analisi: “Vogliamo suonare la campana!!!” hanno detto in coro, dopo aver visto la foto dell’edicola votiva sulla cima del Monte Camposauro con la sua bella campana.




Verso l’Eremo di San Michele
l sentiero verso l’Eremo di San Michele è lungo ma piacevole, e non presenta particolari difficoltà. Noi lo abbiamo percorso nei primi giorni di marzo e abbiamo incontrato un paesaggio incantato a cavallo fra inverno e primavera, i primi fiori che fanno capolino nonostante ci sia ancora traccia di neve, scivolosissime pozzanghere ghiacciate da far scricchiolare sotto i piedi, il canto degli uccelli che annuncia l’arrivo della stagione della rinascita.
Principalmente si cammina attraverso il bosco, bellissimi faggi secolari accompagnano tutto il sentiero, ma si incontrano piacevoli sorprese come un piccolo pianoro dove è possibile incontrare bestiame brado e un tratto roccioso in prossimità della meta, nella parte di sentiero che conduce all’Eremo di San Michele, incastonato nel fianco della montagna.
Poco prima di raggiungere l’Eremo di San Michele è d’obbligo la tappa all’edicola con la campana con l’effige del santo, da cui ammirare il vasto panorama sulla valle di Frasso Telesino fino alla Valle Caudina e i Monti Avellani.
Il sentiero è consigliatissimo per principianti e famiglie con bambini che vogliono cimentarsi in un percorso un po’ più lungo. Segnaliamo che per tutto il sentiero il cellulare non prende, solo arrivati all’eremo c’è di nuovo linea.





Informazioni pratiche
Parcheggio – Noi abbiamo parcheggiato un po’ più sopra dell’imbocco del sentiero (QUI), Ci sono diversi posti dove lasciare la macchina, probabilmente con il bel tempo e in estate potrebbe essere più difficile trovare posto perché in zona c’è un piccolo Parco Avventura e diverse aree pic-nic libere con tavolini e punti fuoco. Fate attenzione se avete una macchina particolarmente bassa perché il fondo stradale in alcuni punti non è dei migliori.
Imbocco del sentiero – Il sentiero è quello CAI 720 e si imbocca dopo il fontanile di Trinità Fontana, è molto visibile. Si vede che è stato manutenuto di recente per cui è piuttosto semplice da seguire, anche nei tratti più boscosi dove è facile perdere l’orientamento. La nostra traccia Wikiloc QUI.
Quando? – In inverno probabilmente potrebbe non essere percorribile per la neve, noi lo abbiamo fatto con alcune tracce di neve presenti ed è stato bellissimo. In estate il sentiero dovrebbe essere molto ombreggiato e fresco, ma probabilmente affollato. In autunno sembra il luogo ideale per ammirare i colori del foliage.
Difficoltà – La difficoltà principale è la lunghezza, poi nel periodo in cui lo abbiamo fatto era un po’ scivoloso ma nulla di impercorribile. Il sentiero è molto ben tracciato, noi lo abbiamo fatto seguire ai bambini anche nei tratti in cui la traccia si perde un po’ (foglie cadute) abbiamo fatto trovare a loro i segnali.
Cosa portare – Scarpe da trekking, anche qui una suola con un grip decente è importante. L’acqua si trova a inizio sentiero, quindi è sempre meglio riempire le borracce prima di mettersi in cammino. I bambini hanno portato il binocolo, molto utile sia per il falchetto che non siamo riusciti a fotografare sia per ammirare i particolari in lontananza dal panorama dalla campana.
Deviazioni – Su Wikiloc abbiamo visto che alcuni hanno fatto un sentiero ad anello, noi non lo abbiamo trovato per cui abbiamo preferito tornare sulla stessa strada. Ci sono altre deviazioni tutte ben segnalate, non le abbiamo percorse comunque non creano confusione. Per vedere l’Eremo di San Michele quando arrivate su un prato con area picnic attraversatelo tutto e sulla sinistra troverete un sentierino che percorre il costone della montagna e porta prima alla campana a strapiombo sulla valle e poi all’Eremo un po’ più in alto, nascosto nella roccia.





I nostri consigli
Alice: “Se trovate le pozzanghere ghiacciate schiacciatele con il piede e il ghiaccio si spaccherà come se fosse vetro, attenzione però che è molto scivoloso, quindi fate questo gioco solo sul bordo!“.
Giacomo: “Arrivati all’eremo suonate la campana, è divertentissimo e poi dicono che porti fortuna“.
Paolo: “Io mi sono pentito di non essermi portato nulla da grigliare, ci sono diversi punti per fare una brace”.
Loredana: “Dopo la passeggiata all’Eremo di San Michele sulla via del rientro abbiamo fatto una piccola sosta a Sant’Agata dei Goti. Ai bambini è piaciuto molto il paese arroccato dai vicoli stretti e il gelato al bacio Normanno“.




