montagna, Trekking

Monte Vettore e la magica notte al Rifugio Zilioli

Il Monte Vettore, con i suoi 2.476 metri, è la vetta più alta del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che con la sua imponenza rocciosa è praticamente sempre visibile e ben riconoscibile. Dal nostro arrivo a Montegallo sembrava sfidarci fin quando, dopo tre giorni di campeggio, approfittando della disponibilità di posti letto nel Rifugio Tito Zilioli, siamo partiti alla conquista della sua vetta.

Il sentiero che abbiamo scelto di percorrere è quello frequentatissimo che parte dal valico di Forca di Presta, noi siamo partiti di pomeriggio attrezzati di tutto il necessario per una notte di bivacco: sacchi a pelo, ricambi, cibo e acqua a sufficienza (la strada è priva di fonti purtroppo).

Per i bambini si trattava della prima esperienza in un rifugio e ci tenevamo a sceglierne uno sicuro e ben tenuto per fargli vivere la giusta atmosfera: lo Zilioli era perfetto per le nostre esigenze. Recentemente ristrutturato, in seguito ai danni subiti dal sisma del 2016, è gestito dal CAI di Ascoli Piceno ed è composto da una parte libera con 4 posti letto e una parte riservata ai soci CAI con 6 posti letto, cui si accede solo su prenotazione. Il rifugio è molto essenziale, ben coibentato, caldo e accogliente, è dotato di luce elettrica fornita da pannelli solari, ma non ha acqua né servizi igienici.

La nostra esperienza sul Monte Vettore

Il sentiero che porta al rifugio e poi permette di raggiungere la cima del Monte Vettore ci ha fatto pensare a un vecchio modo dire napoletano: “è curt’ ‘e male ‘ncavato“, il sentiero è breve ma in salita costante con alcuni punti molto ripidi e del tutto privo di ombra. Il giorno in cui lo abbiamo percorso si passava dal sole cocente al vento freddo, per cui per i bambini era una sequenza di mettere e togliere la felpa.

Il peso degli zaini si faceva sentire per tutti, ma il panorama mozzafiato sulla Piana di Castelluccio e sulle altre cime dei Sibillini, l’incontro con altri escursionisti e la voglia di raggiungere la meta non ci hanno però fermato.

Dopo circa tre ore di cammino, avvolti dalle nuvole e dal silenzio della vetta, soprattutto nel tratto finale, abbiamo raggiunto il Rifugio Zilioli che ci avrebbe accolto per la notte. Stanchi e felici abbiamo sistemato le nostre cose, condiviso un thè caldo con nuovi compagni di strada, cucinato assieme ai bimbi con un piccolo fornellino a legna alla luce del tramonto.

Ci sarebbe piaciuto arrivare sulla cima del Monte Vettore subito dopo aver posato gli zaini al rifugio ed esserci rifocillati un po’, ma il sopraggiungere delle nuvole che nascondevano il percorso e non permettevano di vedere più in là del proprio naso ci ha fatto desistere.

Siamo poi saliti in vetta dopo la notte allo Zilioli, di primo mattino. Il cielo era terso, l’aria frizzante e affrontare una nuova salita è stata quasi una passeggiata dopo il riposo tranquillo della notte e la buona colazione. È stato molto bello scoprire con i bambini il silenzio della vetta e guardare insieme oltre l’orizzonte.

Cosa portiamo a casa

Un tramonto magnifico, il Corno Grande del Gran Sasso che fa capolino dalle nuvole in lontananza, una stellata meravigliosa visibile anche dalla finestra del rifugio, la camminata fra le nuvole e il cielo limpido della mattina, l’emozione del raggiungere la vetta e il panorama a 360 gradi sulle cime più suggestive delle Marche di una bellezza mozzafiato, un’alba rosa che difficilmente dimenticheremo. Tutto questo, e forse anche più, farà parte dei nostri ricordi più preziosi di questa vacanza sui Monti Sibillini.

Informazioni pratiche

Parcheggio – Si parcheggia al valico di Forca di Presta (QUI), poco prima di Castelluccio di Norcia. C’è molto spazio. Non ci sono fontanili nelle immediate adiacenze ma almeno un paio di furgoni con porchetta, salumi, formaggi e bibite possono essere d’aiuto.

Imbocco del sentiero – Sempre a Forca di Presta c’è un cartello che indica il sentiero, impossibile sbagliare l’imbocco perché è molto frequentato.

Quando? – Noi lo abbiamo fatto a fine agosto e nonostante sia un sentiero senza alcun punto d’ombra, avendo trovato una giornata ventilata non abbiamo sofferto il caldo. In inverno sono necessarie ciaspole o ramponi, anche in tarda primavera potrebbe esserci ancora neve dura. Consigliato in primavera inoltrata, fine estate e inizio autunno.

Difficoltà – Il sentiero è breve, quasi 4 km fino al Rifugio, e senza punti troppo esposti ma è scivoloso e sdrucciolevole, la pendenza è costante con un dislivello di 930 m, sicuramente NON è un sentiero per novizi, anche se in tanti si avventurano sulla salita. In discesa si scivola facilmente.

Cosa portare – Le scarpe come sempre sono fondamentali, meglio scarponcini alti per proteggere le caviglie. Abbigliamento a cipolla, pronti ad affrontare sia il sole caldo che il vento freddo d’alta quota. Come anticipato il sentiero è privo di ombra ed è bene essere attrezzati con cappellini e creme solari, o K-way in caso di pioggia. Come sempre sono consigliati almeno due litri d’acqua a testa.

Durata – Con gli zaini pieni, fino al rifugio abbiamo impiegato circa un’ora e mezza in movimento, ma abbiamo fatto parecchie pause godendoci il panorama e facendo qualche spuntino a base di frutta, arrivando a quasi tre ore complessive. Un’altra mezz’ora è necessaria per arrivare poi dallo Zilioli alla vetta del Monte Vettore. Per il ritorno un paio di ore pause incluse, non serve andare in fretta ma il passo costante è fondamentale.

Deviazioni – Il sentiero è ben segnalato e procede in maniera lineare, solo al rifugio c’è la possibilità di seguire diversi percorsi che conducono da un lato alla cima del Redentore e dall’altro al Lago di Pilato, comunque fino alla vetta del Monte Vettore è impossibile perdersi o sbagliare strada.

I nostri consigli

Alice: “Se dormite nel rifugio, scegliete i lettini vicino alla finestra per vedere bene le stelle e il panorama“.
Giacomo: “L’alba vista da lassù è bellissima vale la pena svegliarsi presto!“.
Paolo: “Cercate di sfruttare tutte le potenzialità del sentiero, se avete la fortuna di non trovare nuvole potete visitare il lago e qualche vetta in più”.
Loredana“Portate tanta frutta, il sentiero è privo di fonti ed è bene non portare come spuntino lungo la strada qualcosa che possa favorire la sete“.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *